Consorzio Con.Co.S si forma a metà 2012 grazie a nove storiche imprese di costruzioni romagnole che decidono di unire le forze. Obiettivo: proporsi sul mercato in modo più efficace su progetti particolarmente impegnativi e strutturati, sicuramente ingestibili se affrontati fuori da un lavoro di squadra.
Le nove realtà che si mettono assieme per dar vita alla Con.Co.S sono aziende con le quali sono entrato in contatto durante la mia precedente esperienza alla Maie. Con mia grande gratificazione le socie di Con.Co.S mi vogliono assieme a loro fin dal principio: assumo il ruolo di responsabile commerciale del consorzio e… si parte!
Incarico sfidante: si comincia realmente da zero. Con un’Idea. Valida. Incui tutti crediamo. Ma in quel momento c’è davvero solo l’Idea.
Le nove aziende hanno tutte una loro precisa identità ed autorevolezza sulmercato. Il problema è che l’entità Con.Co.S fino a quel momento… semplicemente non esiste. Esiste però l’ambizione – e con essa i rischi – di proporre al mercato questo nuovo soggetto, che si occupi di creare infrastrutture: strade, autostrade, ponti, fondazioni speciali. Da costruire o manutenzionare, al servizio di soggetti privati ed enti pubblici.
Soprattutto enti pubblici. Lì per lì non lo so ancora (e non avrei potuto saperlo): ma gran parte del fatturato che la Con.Co.S svilupperà negli anni a venire sarà proveniente dal pubblico.
L’approccio a questo mondo totalmente nuovo rappresenta per me un upgrade professionale importantissimo. Oggi lo posso ammettere: nel 2012 avevo idee abbastanza vaghe di cosa fosse un “bando pubblico” (del resto fino a quel momento avevo sempre fatto commercio con imprese private). Al contrario oggi, quelle che vengono comunemente definite “gare pubbliche”, sono il mio pane quotidiano. Scopro presto che sviluppare l’attività commerciale di un consorzio è materia ben più difficile di un’attività commerciale “pura”. Anzi, no. Non è più difficile. E’ difficilissimo! In un progetto infrastrutturale in ambito pubblico, infatti, si tratta di mettere in contatto da una parte gli enti pubblici appaltanti, dall’altro più imprese del consorzio che procederanno alla realizzazione fisica del lavoro. Il ruolo del consorzio, e più segnatamente della mia persona, diventa delicatissimo: rappresentare il soggetto di collegamento tra le parti. La gioia professionale che una volta provavo con la fatidica firma dell’acquirente sopra la linea tratteggiata, con il Con.Co.S comincio a provarla nel tagliare il traguardo di un progetto conclusosi positivamente. Quando l’ente e le imprese del mio consorzio constatano la felice ultimazione dei lavori, è il segnale che operatività e relazioni che sono andate per il verso giusto.
E’ sempre una grande soddisfazione riuscire ad aver messo in fila tanti aspetti burocratici, gestito immancabili contrattempi, fatto lavorare persone e macchine. Il tutto sviluppando business. In marketing si dice win/win… /win. E’ da esperienze di questo tipo che si creano i presupposti affinché tutte le parti in causa (compreso il sottoscritto e il Con.Co.S) potranno presto o tardi ritrovarsi sedute allo stesso tavolo per condividere con fiducia reciproca nuovi progetti. Dopo 8 anni di Con.CoS, posso dire che ogni singolo progetto portato a casa è come per un pilota tagliare il traguardo per primo. Chiudere l’anno constatando che nei cantieri è filato (e sta filando) tutto liscio? Beh… quello è come vincere il Mondiale! La mia più grande soddisfazione finora in questa esperienza? Aver visto le aziende del Con.Co.S crescere, maturare, evolversi. Il consorzio non solo non ha fatto ombra alle socie: al contrario le ha esaltate. E non mi riferisco solo all’aspetto economico. Sul piano della mentalità di condivisione, della capacità di far sistema, le aziende del Con.Co.S sono cresciute moltissimo in questi anni.
Consorzio Con.Co.S si forma a metà 2012 grazie a nove storiche imprese di costruzioni romagnole che decidono di unire le forze. Obiettivo: proporsi sul mercato in modo più efficace su progetti particolarmente impegnativi e strutturati, sicuramente ingestibili se affrontati fuori da un lavoro di squadra.
Le nove realtà che si mettono assieme per dar vita alla Con.Co.S sono aziende con le quali sono entrato in contatto durante la mia precedente esperienza alla Maie. Con mia grande gratificazione le socie di Con.Co.S mi vogliono assieme a loro fin dal principio: assumo il ruolo di responsabile commerciale del consorzio e… si parte!
Incarico sfidante: si comincia realmente da zero. Con un’Idea. Valida. Incui tutti crediamo. Ma in quel momento c’è davvero solo l’Idea.
Le nove aziende hanno tutte una loro precisa identità ed autorevolezza sulmercato. Il problema è che l’entità Con.Co.S fino a quel momento… semplicemente non esiste. Esiste però l’ambizione – e con essa i rischi – di proporre al mercato questo nuovo soggetto, che si occupi di creare infrastrutture: strade, autostrade, ponti, fondazioni speciali. Da costruire o manutenzionare, al servizio di soggetti privati ed enti pubblici.
Soprattutto enti pubblici. Lì per lì non lo so ancora (e non avrei potuto saperlo): ma gran parte del fatturato che la Con.Co.S svilupperà negli anni a venire sarà proveniente dal pubblico. L’approccio a questo mondo totalmente nuovo rappresenta per me un upgrade professionale importantissimo. Oggi lo posso ammettere: nel 2012 avevo idee abbastanza vaghe di cosa fosse un “bando pubblico” (del resto fino a quel momento avevo sempre fatto commercio con imprese private). Al contrario oggi, quelle che vengono comunemente definite “gare pubbliche”, sono il mio pane quotidiano. Scopro presto che sviluppare l’attività commerciale di un consorzio è materia ben più difficile di un’attività commerciale “pura”. Anzi, no. Non è più difficile. E’ difficilissimo! In un progetto infrastrutturale in ambito pubblico, infatti, si tratta di mettere in contatto da una parte gli enti pubblici appaltanti, dall’altro più imprese del consorzio che procederanno alla realizzazione fisica del lavoro. Il ruolo del consorzio, e più segnatamente della mia persona, diventa delicatissimo: rappresentare il soggetto di collegamento tra le parti. La gioia professionale che una volta provavo con la fatidica firma dell’acquirente sopra la linea tratteggiata, con il Con.Co.S comincio a provarla nel tagliare il traguardo di un progetto conclusosi positivamente. Quando l’ente e le imprese del mio consorzio constatano la felice ultimazione dei lavori, è il segnale che operatività e relazioni che sono andate per il verso giusto. E’ sempre una grande soddisfazione riuscire ad aver messo in fila tanti aspetti burocratici, gestito immancabili contrattempi, fatto lavorare persone e macchine. Il tutto sviluppando business. In marketing si dice win/win… /win. E’ da esperienze di questo tipo che si creano i presupposti affinché tutte le parti in causa (compreso il sottoscritto e il Con.Co.S) potranno presto o tardi ritrovarsi sedute allo stesso tavolo per condividere con fiducia reciproca nuovi progetti. Dopo 8 anni di Con.CoS, posso dire che ogni singolo progetto portato a casa è come per un pilota tagliare il traguardo per primo. Chiudere l’anno constatando che nei cantieri è filato (e sta filando) tutto liscio? Beh… quello è come vincere il Mondiale! La mia più grande soddisfazione finora in questa esperienza? Aver visto le aziende del Con.Co.S crescere, maturare, evolversi. Il consorzio non solo non ha fatto ombra alle socie: al contrario le ha esaltate. E non mi riferisco solo all’aspetto economico. Sul piano della mentalità di condivisione, della capacità di far sistema, le aziende del Con.Co.S sono cresciute moltissimo in questi anni.
Tecnoviadotti è la mia scommessa, il mio sogno. Dopo aver coordinato per un decennio numerosi business tra soggetti terzi, questa impresa rappresenta la scelta di mettermi in gioco in prima persona nella costruzione e manutenzione di ponti, viadotti e gallerie.
Tecnoviadotti è il mio sogno… ma non ci sono solo io. In questo progetto si fondono mezzi e competenze della mia famiglia (CG Group Italy) con quelli della famiglia Finotti (FG Group) di Verona, una vera istituzione nel campo delle infrastrutture.
Con Massimiliano Finotti abbiamo condiviso alcuni progetti, nel corso dei quali è nata una relazione di reciproca stima e fiducia. Molto presto, stando insieme, ci sono parse chiare alcune “visioni comuni”. Contaminati dall’esempio dei nostri padri, che ci hanno trasmesso un’autentica passione per il lavoro, ci siamo ritrovati entrambi molto allineati ad esempio sul tema della valorizzazione delle risorse umane. Già, perché di aziende ne ho viste tante… ma mai mi è capitato di conoscere realtà come FG Group.
I Finotti adorano (ricambiati) i loro uomini e le loro donne. E’ una cosa che si respira, che ti contamina. Che ti fa venir voglia di farne parte. “La forza del gruppo” è il loro slogan. Sembra una frase fatta? In quel caso è la perfetta fotografia della loro azienda! Un’altro aspetto fantastico della FG Group è che innovano, non si fermano mai. Vogliono macchine e tecnologie di ultimissima generazione: loro l’Azienda 4.0 la fanno sul serio. E io, proprio come loro, credo che essere al passo con le evoluzioni tecnologiche sia fondamentale per lavorare in qualità. L’opportunità di costruire qualcosa insieme a queste persone mi è parsa irrinunciabile. Tecnoviadotti è nata parlando a pranzo, quasi per scherzo (è così, a quanto pare, che spesso iniziano le grandi avventure). Constatato un settore ricco di opportunità ma tutto sommato non di soggetti in grado di coglierle, ecco nascere Tecnoviadotti. Il cui core-business sarà la ristrutturazione e manutenzione di ponti, viadotti e gallerie. Occuparsi di questo significa lavorare per la sicurezza di milioni di cittadini che quotidianamente, coi loro mezzi, attraversano migliaia di ponti, viadotti e gallerie.
In Italia, ponti, viadotti e gallerie sono in larga parte datate e bisognose si manutenzione: soltanto poche di queste sono state sistemate negli anni con gli opportuni criteri e quasi tutte necessitano di interventi impellenti. Con Tecnoviadotti andiamo a fare esattamente questo.
Tecnoviadotti è la mia scommessa, il mio sogno. Dopo aver coordinato per un decennio numerosi business tra soggetti terzi, questa impresa rappresenta la scelta di mettermi in gioco in prima persona nella costruzione e manutenzione di ponti, viadotti e gallerie.
Tecnoviadotti è il mio sogno… ma non ci sono solo io. In questo progetto si fondono mezzi e competenze della mia famiglia (CG Group Italy) con quelli della famiglia Finotti (FG Group) di Verona, una vera istituzione nel campo delle infrastrutture.
Con Massimiliano Finotti abbiamo condiviso alcuni progetti, nel corso dei quali è nata una relazione di reciproca stima e fiducia. Molto presto, stando insieme, ci sono parse chiare alcune “visioni comuni”. Contaminati dall’esempio dei nostri padri, che ci hanno trasmesso un’autentica passione per il lavoro, ci siamo ritrovati entrambi molto allineati ad esempio sul tema della valorizzazione delle risorse umane. Già, perché di aziende ne ho viste tante… ma mai mi è capitato di conoscere realtà come FG Group.
I Finotti adorano (ricambiati) i loro uomini e le loro donne. E’ una cosa che si respira, che ti contamina. Che ti fa venir voglia di farne parte. “La forza del gruppo” è il loro slogan. Sembra una frase fatta? In quel caso è la perfetta fotografia della loro azienda! Un’altro aspetto fantastico della FG Group è che innovano, non si fermano mai. Vogliono macchine e tecnologie di ultimissima generazione: loro l’Azienda 4.0 la fanno sul serio. E io, proprio come loro, credo che essere al passo con le evoluzioni tecnologiche sia fondamentale per lavorare in qualità. L’opportunità di costruire qualcosa insieme a queste persone mi è parsa irrinunciabile. Tecnoviadotti è nata parlando a pranzo, quasi per scherzo (è così, a quanto pare, che spesso iniziano le grandi avventure). Constatato un settore ricco di opportunità ma tutto sommato non di soggetti in grado di coglierle, ecco nascere Tecnoviadotti. Il cui core-business sarà la ristrutturazione e manutenzione di ponti, viadotti e gallerie. Occuparsi di questo significa lavorare per la sicurezza di milioni di cittadini che quotidianamente, coi loro mezzi, attraversano migliaia di ponti, viadotti e gallerie.
In Italia, ponti, viadotti e gallerie sono in larga parte datate e bisognose si manutenzione: soltanto poche di queste sono state sistemate negli anni con gli opportuni criteri e quasi tutte necessitano di interventi impellenti. Con Tecnoviadotti andiamo a fare esattamente questo.
CG Group Italy è la holding della famiglia Celli. E’ il Generatore di Idee dedicato alle persone desiderose di crescere, migliorarsi e aprirsi a nuove prospettive di business.
Ci appassiona fondere in progetti organici le migliori risorse disponibili.
CG Group Italy dispone di un network di commercialisti, avvocati, professionisti e imprenditori che potranno “combinarsi” con le specifiche necessità, sviluppando appieno le potenzialità di business individuate.
CG Group Italy racchiude, oltre alle mie skills, anche quella della mia famiglia.
A partire dalla rilevante esperienza di mio padre, Giorgio Celli, per 35 anni figura di spicco della Pesaresi Giuseppe Spa di Rimini, impresa di riferimento nel campo delle costruzioni stradali in Romagna e non solo.
CG Group Italy è anche Alex Celli: ingegnere meccanico, uomo super-analitico, esperto in controllo qualità produzione, ufficio acquisti, risorse umane e gestione attrezzature e macchinari.
• Esperienza: le profonde conoscenze di Giorgio.
• Pragmatismo: l’approccio tecnico ed analitico di Alex.
• Visione d’insieme: la capacità di sintesi di Nicolò.
CG Group Italy assembla capacità molto diverse tra loro, integrandole in un’unica visione: questo è lo spirito con cui si propone sul mercato CG Group Italy.
CG Group Italy è la holding della famiglia Celli. E’ il Generatore di Idee dedicato alle persone desiderose di crescere, migliorarsi e aprirsi a nuove prospettive di business.
Ci appassiona fondere in progetti organici le migliori risorse disponibili.
CG Group Italy dispone di un network di commercialisti, avvocati, professionisti e imprenditori che potranno “combinarsi” con le specifiche necessità, sviluppando appieno le potenzialità di business individuate.
CG Group Italy racchiude, oltre alle mie skills, anche quella della mia famiglia.
A partire dalla rilevante esperienza di mio padre, Giorgio Celli, per 35 anni figura di spicco della Pesaresi Giuseppe Spa di Rimini, impresa di riferimento nel campo delle costruzioni stradali in Romagna e non solo.
CG Group Italy è anche Alex Celli: ingegnere meccanico, uomo super-analitico, esperto in controllo qualità produzione, ufficio acquisti, risorse umane e gestione attrezzature e macchinari.
• Esperienza: le profonde conoscenze di Giorgio.
• Pragmatismo: l’approccio tecnico ed analitico di Alex.
• Visione d’insieme: la capacità di sintesi di Nicolò.
CG Group Italy assembla capacità molto diverse tra loro, integrandole in un’unica visione: questo è lo spirito con cui si propone sul mercato CG Group Italy.